Come insegnare ai bambini a non sprecare l’acqua

Come ogni anno, lo scorso 22 marzo si è celebrata la Giornata Mondiale dell’acqua. Una risorsa indispensabile che utilizziamo in modo spontaneo ogni giorno per mangiare, bere, per l’igiene personale e per la casa. “Celebrare” non è la parola giusta, o meglio non rispecchia il vero motivo. L’obiettivo di questo evento è di sensibilizzare l’opinione pubblica verso un problema serio.  2,1 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile. Questo dato in continua crescita, ci deve essere da monito per una corretta e oculata gestione delle nostre risorse idriche. Noi per primi ci dobbiamo impegnare quotidianamente per vedere un cambiamento. Come insegnare ai bambini a non sprecare l’acqua?

Diamo il buon esempio

Il futuro delle generazioni dipende  da noi, dall’esempio che siamo in grado di dare ai bambini e dai valori che sappiamo trasmettere. Se noi per primi utilizziamo l’acqua in modo corretto il messaggio sarà più chiaro di qualsiasi lezione. Dimostrare disinteresse significa consegnare al futuro superficialità e poca attenzione verso ciò che ci permette di vivere.

Rendiamoli partecipi della realtà

Spiegare ai bambini che nel mondo l’acqua potabile non è accessibile a tutti non è sbagliato. E’ una storia importante che merita di essere raccontata, senza toni da drammatici ma con l’unico scopo di aumentare la consapevolezza e la sensibilità. Tutti noi facciamo parte dell’umanità e la nostra unica fortuna è stata di nascere in una parte del mondo in cui possiamo utilizzare l’acqua a nostro piacimento.

 

Aiutiamoli nelle buone pratiche

Gesti semplici come lavarsi le mani, chiudere il rubinetto mentre ci si insapona, mentre ci si lava i denti. Sono alcune buone pratiche che con il tempo diventeranno abitudini positive. La spontaneità dei gesti la si sviluppa con grande facilità da piccoli. Solo in questo modo possiamo sperare nel cambiamento e in futuro possibile per le generazioni future.

Perché preferire l’acqua in bottiglia a quella di rubinetto?

L’Italia è il primo paese al mondo per consumo di acqua in bottiglia. Questa cattiva abitudine che coinvolge il 67% degli italiani ha dei motivi e in alcune zone d’italia sono giusti e motivati. In generale la poca trasparenza sulla sicurezza ambientale, l’elevata durezza dell’acqua in certe zone e di cloro in altre, sono questioni reali. Il problema maggiore rimane la percezione. Infatti nella maggior parte dei comuni l’acqua di rubinetto è “buona”. Molti italiani credono che l’acqua in bottiglia sia più sicura, quando in realtà quella di rubinetto è soggetta a controlli costanti dai laboratori competenti. Richiedete le informazioni nel vostro comune per conoscere la sicurezza dell’acqua nella vostra zona. In quanto alla durezza potete aggiungere un po’ di limone. Se invece non siete ancora sicuri, potete utilizzare dei depuratori domestici che potete trovare in commercio.

Evitiamo i prodotti chimici

L’utilizzo dei detersivi chimici non è un buon esempio. I bambini ci osservano e imparano. Quando utilizziamo detergenti specifici per la lavatrice e le pulizie domestiche stiamo inquinando l’ambiente domestico e l’acqua. Anche la fase produttiva di questi prodotti è molto inquinante per le risorse idriche, il suolo e tutto ciò che su di esso vive e cresce (compresi noi). I detergenti chimici sono a base di ingredienti di origine petrolifera e altre sostanze tossiche e cancerogene. Accogliamo il cambiamento utilizzando prodotti ecologici, biodegradabili e sicuri per noi e l’ambiente. Ad esempio esistono particolari panni in microfibra che puliscono solo con acqua e ancora ingredienti puri come acido citrico, percarbonato di sodio e oli essenziali adatti per pulire tutta la casa senza detergenti chimici (shop www.blueeco.it)

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